diario di viaggio

Dall'asfissiante medina Fes a quella caotica di Marrakech

23 febbraio 2019 Treno per Marrakech h: 12:58 

Di tutti i giorni trascorsi a Fes probabilmente i ricordi più preziosi e che custodirò più gelosamente sono quelli legati al risveglio della medina la mattina, le strade ancora deserte, i locali ancora chiusi e le botteghe che, a poco a poco, iniziano ad aprire.

Stamattina ho ripetuto il mio rituale mattutino per svegliare la città e godermi gli ultimi istanti in questo posto in cui mi sono sentita a casa fin dal primo momento. Sono andata a comprare la mia solita baguette con i formaggini dalla minuscola bottega sulla strada per Batha. Il signore ha scelto la baguette come se fosse la cosa più importante del mondo. Poi sono andata verso Bab Boujaloud per andare dal mio fornaio di fiducia a prendere la brioche per fare colazione. Mentre andavo, lungo la strada che costeggia la posta, ho incontrato un uomo anziano che tirava un carretto pieno di arance bellissime. Non ho potuto fare a meno di comprarne un paio parlando col venditori a gesti dato che non parlava francese.

È stato difficile andare via da Fes, nonostante sia stata lì soltanto per quattro giorni ho avuto come l’impressione di averci trascorso molto più tempo. Ieri mentre osservavo il tramonto dalla terrazza del Caffè Clock pensavo che mi piacerebbe tanto vivere in Marocco per un periodo. Quell’atmosfera così rilassata, le persone così cordiali mi hanno davvero colpita. Come avevo scritto qualche giorno fa qui sembra che il tempo si dilati.

23/02 Marrakech

Sono arrivata a Marrakech nel tardo pomeriggio, dalla stazione ho preso un petit taxi sperando mi accompagnasse direttamente davanti casa di Marina, la signora dalla quale dormirò stanotte, e invece niente. La Dar si trova all’interno della medina quindi è impossibile per i taxi addentrarsi nei vicoli. Il tassista mi ha lasciata a Jamaa El Fna, la piazza più famosa di tutta la città e, probabilmente dell’intero Marocco. Mi sono sentita spaesata, mi è sembrato di essere stata catapultata in un set cinematografico, faccio fatica a capire come possa affascinare così tanto questo luogo. La piazza sembra costruita a misura di turista, una sorta di bignami di tutto ciò che Instagram ci fa scoprire del Marocco: incantatori di serpenti, donne che fanno disegni con l’henné, banchi con qualsiasi tipo di cibo, spezie a non finire. L’idea che questa sarà l’ultima immagine che avrò del Marocco prima di rientrare in Italia proprio non mi va giù. 

Jemaa-El-Fna la piazza di Marrakech:tutta la verità ⋆ BE BOHEME ...
Piazza Jamaa El Fna, foto dal web

Col mio zaino mi sono addentrata nei vicoli della medina, subito ho notato la differenza esorbitante con la medina di Fes. Nella medina di Marrakech è infatti permessa la circolazione di mezzi a motore, il chiacchiericcio dei mercati è spesso sovrastato dai motori che scorrazzano nei vicoli. Con molta fatica e grazie all’aiuto di alcuni bambini sono riuscita a raggiungere casa di Marina, una donna francese che da qualche anno ha deciso di trasferirsi in Marocco. Mi sono sistemata nella mia stanza e ho trascorso la serata chiacchierando con la mia ospite e una ragazza marocchina che è venuta a trovarla. Ora però è il momento di andare a letto, domani mi aspetta una levataccia per avvicinarmi al motivo principale per cui sono venuta in Marocco: il deserto.